Pulsante
Il pulsante svolge la stessa funzione dell’interruttore con la differenza che ha una sola posizione stabile; al termine della pressione del dito dell’operatore un sistema a molle richiama alla posizione di partenza i contatti ed il tasto di comando. Nell’impiantistica è utilizzabile ogni qualvolta si debba comandare un apparecchio con funzionamento ad impulsi; il caso più noto è il comando di una suoneria, ma si realizzano con pulsanti anche l’azionamento di una elettroserratura od applicazioni con attuatori come i relè, di cui si parlerà nelle pagine successive. Il pulsante ha poi innumerevoli impieghi sulle apparecchiature elettroniche; sono pulsanti i tasti telefonici, quelli dei telecomandi, della tastiera di un computer, ecc. Elettricamente esistono due versioni fondamentali
del pulsante (vedi figura accanto), la più utilizzata è definita di tipo NO (normaly open), significa cioè che il contatto è normalmente aperto. Il pulsante utilizzato negli schemi può essere identificato con la sigla “1NO” che significa: pulsante con un contatto normalmente aperto. L’altra versione è la NC (normaly closed) cioé un pulsante con contatto normalmente chiuso. Il suo impiego nell'impiantistica civile è limitato.
Pulsante doppio
Con pulsante doppio si intende un unico apparecchio che comprende 2 pulsanti separati sia elettricamente sia meccanicamente e che, di conseguenza, sul frontale ha due tasti di comando (vedi figura 3). Trova applicazione in circuiti di segnalazione od applicazioni similari, non dimenticando che in un solo modulo sono racchiuse le funzioni di due pulsanti distinti. Sui tasti sono serigrafate due frecce (una verso l’alto, l’altra verso il basso) perché il suo impiego tipico è il comando di tapparelle motorizzate.
Il relè è un dispositivo ausiliario che può svolgere numerose funzioni negli impianti elettrici. Il principio di funzionamento è basato sull’elettromagnetismo ( vedi figura 4), cioè il campo magnetico che la corrente è in grado di creare se percorre un lungo conduttore avvolto a spirale (bobina).Si sfrutta l’effetto calamita della bobina per attirare un’àncora metallica la quale determinerà il movimento di uno o più contatti; al cessare della corrente, il ritorno dell’àncora nella posizione di partenza è dato da una molla. I relè fondamentali sono due: -relè ciclico - relè monostabile.
Ogni relè, monostabile o ciclico che sia, dovrà avere due morsetti per l’alimentazione della bobina e almeno una coppia di morsetti (se dotato di un solo contatto);più morsetti in funzione del numero di contatti posseduto. Nella scelta di un relè bisogna verificare che la corrente assorbita dal carico non superi la corrente nominale dei contatti.
Monostabili
Una sola posizione dei contatti è stabile, mentre l'altra si ha solamente quando è presente il segnale di eccitazione in ingresso della bobina (vedi figura 6).
Il pulsante svolge la stessa funzione dell’interruttore con la differenza che ha una sola posizione stabile; al termine della pressione del dito dell’operatore un sistema a molle richiama alla posizione di partenza i contatti ed il tasto di comando. Nell’impiantistica è utilizzabile ogni qualvolta si debba comandare un apparecchio con funzionamento ad impulsi; il caso più noto è il comando di una suoneria, ma si realizzano con pulsanti anche l’azionamento di una elettroserratura od applicazioni con attuatori come i relè, di cui si parlerà nelle pagine successive. Il pulsante ha poi innumerevoli impieghi sulle apparecchiature elettroniche; sono pulsanti i tasti telefonici, quelli dei telecomandi, della tastiera di un computer, ecc. Elettricamente esistono due versioni fondamentali
del pulsante (vedi figura accanto), la più utilizzata è definita di tipo NO (normaly open), significa cioè che il contatto è normalmente aperto. Il pulsante utilizzato negli schemi può essere identificato con la sigla “1NO” che significa: pulsante con un contatto normalmente aperto. L’altra versione è la NC (normaly closed) cioé un pulsante con contatto normalmente chiuso. Il suo impiego nell'impiantistica civile è limitato.
Figura 1
Pulsante a tirante
Il pulsante a tirante è costruttivamente simile all’interruttore a tirante; il suo utilizzo è particolarmente consigliato nei bagni per azionare una suoneria di allarme posta all’esterno del locale. La normativa considera questi ambienti pericolosi per la presenza di grandi quantità di acqua e impone zone di rispetto all’interno delle quali è vietata l’installazione di apparecchi di comando elettrici. Il rispetto di questa prescrizione si ottiene installando il pulsante ad un’altezza superiore ai 2,5 m e quindi irraggiungibile da persone che si trovano sul piatto doccia o nella vasca, zona di massima pericolosità. Il comando dell’apparecchio lo si effettua indirettamente mediante un pomello posto al termine della fune in materiale isolante. La fune, solitamente in nylon, può essere accorciata a piacere.
Figura 2 |
Con pulsante doppio si intende un unico apparecchio che comprende 2 pulsanti separati sia elettricamente sia meccanicamente e che, di conseguenza, sul frontale ha due tasti di comando (vedi figura 3). Trova applicazione in circuiti di segnalazione od applicazioni similari, non dimenticando che in un solo modulo sono racchiuse le funzioni di due pulsanti distinti. Sui tasti sono serigrafate due frecce (una verso l’alto, l’altra verso il basso) perché il suo impiego tipico è il comando di tapparelle motorizzate.
Figura 3
Relé Il relè è un dispositivo ausiliario che può svolgere numerose funzioni negli impianti elettrici. Il principio di funzionamento è basato sull’elettromagnetismo ( vedi figura 4), cioè il campo magnetico che la corrente è in grado di creare se percorre un lungo conduttore avvolto a spirale (bobina).Si sfrutta l’effetto calamita della bobina per attirare un’àncora metallica la quale determinerà il movimento di uno o più contatti; al cessare della corrente, il ritorno dell’àncora nella posizione di partenza è dato da una molla. I relè fondamentali sono due: -relè ciclico - relè monostabile.
Ogni relè, monostabile o ciclico che sia, dovrà avere due morsetti per l’alimentazione della bobina e almeno una coppia di morsetti (se dotato di un solo contatto);più morsetti in funzione del numero di contatti posseduto. Nella scelta di un relè bisogna verificare che la corrente assorbita dal carico non superi la corrente nominale dei contatti.
Figura 4
Il relè ciclico, altrimenti conosciuto anche come relè/interruttore, dispone di una ruota sagomata chiamata “camme” che ruotando a scatti provoca con il suo particolare profilo isolante, l’apertura o la chiusura di un contatto (vedi figura 5). La camme viene fatta ruotare di uno scatto dall’àncora ogni volta che la bobina la attira verso di se. Il comando di un relè ciclico deve quindi essere ad impulsi, cioè realizzato tramite pulsanti di tipo NO. Generalmente i relè ciclici posseggono due contatti azionati da due camme sfalsate ma solidali meccanicamente tra loro in modo da dar luogo ad una sequenza ciclica tipica delle applicazioni civili che si ripete ogni quattro scatti. Questo tipo di relè e ormai quasi fuori produzione perchè a causa dell'usura la camme essendo in plastica col tempo viene compromessa, causando un mal funzionamento del relè.
Figura 5
Una sola posizione dei contatti è stabile, mentre l'altra si ha solamente quando è presente il segnale di eccitazione in ingresso della bobina (vedi figura 6).
Figura 6
Bistabili
Questa categoria ha due posizioni stabili, che possono essere raggiunte con l'applicazione di un segnale su uno dei due ingressi corrispondente alla posizione. Questa funzionalità è anche detta a flip-flop. Caratteristiche di questi modelli sono l'assenza di consumo energetico per mantenere la posizione e persistenza dello stato anche dopo lo spegnimento dell'apparecchiatura che li impiega. Si dice che le apparecchiature appartenenti a questa categoria siano dotate di memoria, in quanto memorizzano il segnale che le attiva eccitando la bobina ( vedi figura 7).
Questa categoria ha due posizioni stabili, che possono essere raggiunte con l'applicazione di un segnale su uno dei due ingressi corrispondente alla posizione. Questa funzionalità è anche detta a flip-flop. Caratteristiche di questi modelli sono l'assenza di consumo energetico per mantenere la posizione e persistenza dello stato anche dopo lo spegnimento dell'apparecchiatura che li impiega. Si dice che le apparecchiature appartenenti a questa categoria siano dotate di memoria, in quanto memorizzano il segnale che le attiva eccitando la bobina ( vedi figura 7).
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