Interruttore bipolare
L’interruttore bipolare è in grado di interrompere contemporaneamente entrambi i conduttori di alimentazione di un utilizzatore. E’ immaginabile come costituito da 2 interruttori unipolari indipendenti affiancati e vincolati da una unica leva di comando. L’apparecchio è pertanto dotato di quattro morsetti chiaramente identificati a coppie, i due di entrata ed i due di uscita:
un errore di collegamento, provocherebbe un cortocircuito ( vedi figura 1). L’interruttore bipolare non viene solitamente usato per il comando di lampade, ma lo si installa a monte di utilizzatori che si desidera separare completamente dalla rete quando non sono alimentati, ad esempio uno scaldacqua, oppure una presa. In quest’ultimo caso l’abbinamento presa/interruttore è solitamente definito “presa comandata”.
Deviatore
Spesso è necessario comandare una lampada da due punti distinti in modo che le manovre risultino indipendenti; ad esempio, si deve poter accendere dal primo punto, spegnere dal secondo, riaccendere dal primo e via con tutte le possibili combinazioni. Per soddisfare questa richiesta si deve realizzare un circuito concettualmente simile ad un percorso ferroviario nel quale inserire due “scambi” che prendono il nome di deviatori (vedi figura 2).
Negli ambienti di tipo civile questo impianto trova numerose applicazioni; in pratica ogni volta che si trovi un comando all’inizio ed uno alla fine di un corridoio, di una scala, di un locale con due ingressi ma anche nella camera dei bambini per permettere il comando della lampada dalla porta e dal posto letto, ecc..
Invertitore
Per accendere e spegnere una lampada da tre punti è necessario impiegare due deviatori ed un invertitore; i deviatori vanno posti nel circuito in posizione definibile di “testa” mentre l’invertitore va inserito in mezzo. Come si può rilevare dallo schema (vedi figura 3), l’invertitore è in grado di effettuare uno scambio contemporaneo di due conduttori, pertanto è un dispositivo con 4 morsetti identificati a coppie per consentire il corretto collegamento. Aggiungendo altri invertitori è possibile estendere il comando della lampada a 4, 5 o teoricamente a infiniti punti; nella realtà se si superano i cinque punti di comando si preferiscono altre soluzioni più economiche che riporto nelle pagine successive (circuiti con relé). Si rileva infatti, immediatamente, la complessità dei circuiti impieganti invertitori a causa del numero elevato di conduttori richiesti. Il comando di lampade da più punti è tipico di corridoi lunghi con diverse porte, di scale relative a più piani, di locali ampi a più ingressi, ecc.
L’interruttore bipolare è in grado di interrompere contemporaneamente entrambi i conduttori di alimentazione di un utilizzatore. E’ immaginabile come costituito da 2 interruttori unipolari indipendenti affiancati e vincolati da una unica leva di comando. L’apparecchio è pertanto dotato di quattro morsetti chiaramente identificati a coppie, i due di entrata ed i due di uscita:
un errore di collegamento, provocherebbe un cortocircuito ( vedi figura 1). L’interruttore bipolare non viene solitamente usato per il comando di lampade, ma lo si installa a monte di utilizzatori che si desidera separare completamente dalla rete quando non sono alimentati, ad esempio uno scaldacqua, oppure una presa. In quest’ultimo caso l’abbinamento presa/interruttore è solitamente definito “presa comandata”.
Figura 1
Schema elettrico |
Spesso è necessario comandare una lampada da due punti distinti in modo che le manovre risultino indipendenti; ad esempio, si deve poter accendere dal primo punto, spegnere dal secondo, riaccendere dal primo e via con tutte le possibili combinazioni. Per soddisfare questa richiesta si deve realizzare un circuito concettualmente simile ad un percorso ferroviario nel quale inserire due “scambi” che prendono il nome di deviatori (vedi figura 2).
Negli ambienti di tipo civile questo impianto trova numerose applicazioni; in pratica ogni volta che si trovi un comando all’inizio ed uno alla fine di un corridoio, di una scala, di un locale con due ingressi ma anche nella camera dei bambini per permettere il comando della lampada dalla porta e dal posto letto, ecc..
Figura 2
Il deviatore può essere utilizzato anche come interruttore, è sufficiente collegare un conduttore al morsetto centrale ( contrassegnato con la sigla "L") e l'altro ad uno dei due morsetti liberi (identificati con le sigle "1 o 2"), l’unica variante si avrà nella posizione del tasto a riposo(lampada spenta), questa soluzione è però poco usata per questioni economiche.
Invertitore
Per accendere e spegnere una lampada da tre punti è necessario impiegare due deviatori ed un invertitore; i deviatori vanno posti nel circuito in posizione definibile di “testa” mentre l’invertitore va inserito in mezzo. Come si può rilevare dallo schema (vedi figura 3), l’invertitore è in grado di effettuare uno scambio contemporaneo di due conduttori, pertanto è un dispositivo con 4 morsetti identificati a coppie per consentire il corretto collegamento. Aggiungendo altri invertitori è possibile estendere il comando della lampada a 4, 5 o teoricamente a infiniti punti; nella realtà se si superano i cinque punti di comando si preferiscono altre soluzioni più economiche che riporto nelle pagine successive (circuiti con relé). Si rileva infatti, immediatamente, la complessità dei circuiti impieganti invertitori a causa del numero elevato di conduttori richiesti. Il comando di lampade da più punti è tipico di corridoi lunghi con diverse porte, di scale relative a più piani, di locali ampi a più ingressi, ecc.
Figura 3
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